stemma comune di CampliCampli vanta origini molto antiche: ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza di importanti insediamenti piceni; nella frazione di Campovalano sono state rinvenute tombe circolari. Nel XIV secolo con Nocella e Castelnuovo si unì in un unico centro. Nel 1449 sorse il Convento di S. Bernardino, tra i più antichi d’Abruzzo. Nel 1538 fu data in dote da Carlo V di Spagna alla figlia Margherita d’Austria per le nozze con il secondo marito Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza, nipote di papa Paolo III. Ai Farnese appartenne fino al 1734, poi incorporata nel Demanio Regio. Nel 1600 con bolla di papa Clemente VIII ricevette il titolo di Città, diventando sede diocesana unita ad Ortona (CH), soppressa nel 1818. Nel 1776 con bolla di papa Clemente XIV ricevette il privilegio della Scala Santa con le stesse indulgenze di quella romana. Nota è la porchetta locale. Tra i personaggi illustri: Giacomo da Campli (XV sec.), pittore; Giovanni Battista Boncori (1643-1699), pittore; Francesco Brunetti (1605-1648), storico; Nicola Palma (1777-1840), canonico e storico; Pancrazio Palma (1781-1850), fratello di Nicola, storico; Quinto Ercole (1870-1953), medico ed esule politico.

CAMPLI ENTRA NEL CLUB DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA

Campli è stata ufficialmente ammessa nell’esclusivo Club de I Borghi più Belli d’Italia, uno dei circuiti turistici e culturali più prestigiosi a livello nazionale e internazionale.
Campli è stato inserito nel circuito dei Borghi più belli d'Italia

La storia

IL VESCOVADO DI CAMPLI

Il 12 maggio 1600, papa Clemente VIII, tolse alla diocesi di Montalto Marche (AP) varie frazioni camplesi e, con il consenso del vescovo locale, costituì la nuova diocesi di Campli, che ottenne anche il titolo di “Città”. Il duca Ranuccio Farnese ottenne di unirla alla sede di Ortona (CH), che trent’anni prima era stata elevata al rango di sede vescovile da S. Pio V. Campli fu governata da 11 presuli, dal 1600 al 1818, anno in cui venne soppressa ed incorporata a quella di Teramo. Ortona fu unita a lanciano (CH). Primo vescovo fu Alessandro Boccabarile che fece incidere il suo stemma, ancora visibile, sul portone del Palazzo del Vescovo, eretto sul luogo dove sorgeva la Chiesa di S. Margherita, successivamente inglobata nel complesso. Il presule Giovanni Vespoli Casanatte, nipote del cardinale Girolamo Casanatte, servì con zelo ed impegno la sede diocesana ed ottenne dallo zio un’insigne reliquia di S. Pancrazio, patrono di Campli, posta in un busto d’argento da lui commissionato. [toggle title=”scopri di più”]Consacrò la Cattedrale di S. Maria in Platea e il Convento di S. Giacomo Apostolo (Cappuccini), dotando il Duomo di preziosa suppellettile sacra. Degno di nota il vescovo Domenico De Dominicis, perché ottenne, con Breve di papa Clemente XIV (21 gennaio 1772), per interessamento dell’avvocato Giampalma Palma, padre dello storico Nicola, il privilegio della Scala Santa. Il pontefice stabilì che il santuario dovesse erigersi presso la Chiesa di S. Paolo, concedendo le stesse indulgenze di quella di Roma. Dispose che il presule stabilisse le date annuali nelle quali lucrare le stesse, poi estese ad altri giorni con Rescritto di Pio VI (17 dicembre 1776).[/toggle]

Tradizioni

IL MIRACOLO DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE E LA NOVENA DELL’8 DICEMBRE

Dal 1764 l’Immacolata Concezione è “Protettrice, Avvocata, Signora e Padrona di Campli” insieme a San Pancrazio martire. Questa devozione trae origine dal voto di ringraziamento del 1764, quando la Beata Vergine Maria liberò la città da una violenta epidemia di tifo. Il miracolo, rievocato dagli storici Niccola Palma e Francesco Rozzi, avvenne durante una solenne processione l’8 luglio 1764, quando i cittadini camplesi, in preda alla disperazione, portarono la statua dell’Immacolata fino all’ingresso della città e invocarono l’aiuto della Vergine, alla quale furono affidate le chiavi della città con una supplica ufficiale, documentata da un atto notarile conservato ancora oggi.

[toggle title=”scopri di più”]A seguito di quell’avvenimento prodigioso a Campli ogni anno si tiene una festa solenne l’ultima domenica di settembre e, nella Cattedrale di Santa Maria in Platea, si rende grazie alla Beata Vergine con una Novena di dodici giorni fino all’8 dicembre, festa dell’Immacolata, che si celebra tutte le mattine prima dell’alba.[/toggle]

SAN PANCRAZIO MARTIRE

San Pancrazio Martire è conpatrono di Campli insieme all’Immacolata Concezione. Il culto nella cittadina farnese fu istituito nel 1700 dal vescovo della diocesi di Campli-Ortona Giovanni Vespoli Casanatte, che ebbe particolare venerazione per questo importante martire della chiesa. Tramite lo zio cardinale Girolamo Casanatte ottenne le reliquie del santo che rinchiuse in un busto d’argento e donò al capitolo di Campli nel 1716. La solennità di San Pancrazio si celebra il 12 maggio, quando si svolge anche un importante fiera. Il prezioso busto d’argento viene portato per le vie del centro storico in una solenne processione.

PROCESSIONE DEL VENERDÌ SANTO

Una delle tradizioni più sentite dai camplesi è la processione del Venerdì Santo, che si svolge di sera. Il rito si lega alla presenza della Scala Santa con la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria grazie al privilegio pontificio concesso da papa Clemente XIV nel 1772, rinnovato da Giovanni Paolo II nel 2002. La processione, a cui prendono parte le confraternite cittadine e gruppi di figuranti, si svolge secondo un rito particolare: la statua della Madonna Addolorata, scortata dalle “pie donne” e dal complesso bandistico, esce proprio dalla chiesa di S. Paolo, adiacente al Santuario della Scala Santa, alla ricerca del corpo del Cristo Morto.

[toggle title=”scopri di più”]Una delle tradizioni più sentite dai camplesi è la processione del Venerdì Santo, che si svolge di sera. Il rito si lega alla presenza della Scala Santa con la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria grazie al privilegio pontificio concesso da papa Clemente XIV nel 1772, rinnovato da Giovanni Paolo II nel 2002. La processione, a cui prendono parte le confraternite cittadine e gruppi di figuranti, si svolge secondo un rito particolare: la statua della Madonna Addolorata, scortata dalle “pie donne” e dal complesso bandistico, esce proprio dalla chiesa di S. Paolo, adiacente al Santuario della Scala Santa, alla ricerca del corpo del Cristo Morto.[/toggle]

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GIOCO DEL CUCÙ

Da due “strumenti”, rispettivamente del 1293 e del 1296, entrambi citati dallo storico Niccola Palma, sappiamo che Campli godeva del privilegio del mercato settimanale, che si svolgeva il giovedì e, successivamente, la domenica. Nel 1579 il Consiglio, “in seguito alle rimostranza del predicatore quaresimale, lo proibì la domenica, giorno da dedicare alle pratiche religiose, ma tale proibizione fu per poco tempo rispettata”, scrive Lina Melasecchi nell’introduzione allo “Statuto Municipale della Città di Campli” del 1575, pubblicati nel 1973. Ancora oggi il mercato settimanale si svolge la domenica. Oltre alle caratteristiche bancarelle, chi visita il mercato può ammirare le piazze e gli edifici porticati di origine medievale, che testimoniano l’importanza commerciale che Campli ha avuto nei secoli passati.

[toggle title=”scopri di più”]Negli “Statuti di Bologna” (1245-1267) un primo interessante aspetto dei questo antico gioco di carte, viene comparato al  gioco del  Malcontento: una variante con carte ordinarie del forse più antico gioco del cucù, in cui si utilizzano carte speciali e oggi diffuso solo in alcune zone della Danimarca, nelle valli bergamasche e nel circondario di Campli e Montorio al Vomano.

Il gioco delle “Venti figure”, a Napoli nel 1585-1586 veniva elencato assieme ai giochi di carte dei: tarocchi,  sbracare, malcontento.

Il Cucco è quindi uno dei pochi giochi che resiste sia sotto forma d’un insieme di regole, sia nella forma d’una particolare confezione di carte, in cui dei numeri, e soprattutto delle figure a quelle regole possano attribuire  un senso.

A Campli  è tradizione giocare a Cucù  in casa  con amici e parenti e prendere parte al Campionato Mondiale di Cucù che si svolge sempre durante il periodo delle festività natalizie  nei locali del centro storico cittadino. Ulteriori approfondimenti su questo antico gioco qui. [/toggle]

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IL MIRACOLO DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE E LA NOVENA DELL’8 DICEMBRE

Dal 1764 l’Immacolata Concezione è “Protettrice, Avvocata, Signora e Padrona di Campli” insieme a San Pancrazio martire. Questa devozione trae origine dal voto di ringraziamento del 1764, quando la Beata Vergine Maria liberò la città da una violenta epidemia di tifo. Il miracolo, rievocato dagli storici Niccola Palma e Francesco Rozzi, avvenne durante una solenne processione l’8 luglio 1764, quando i cittadini camplesi, in preda alla disperazione, portarono la statua dell’Immacolata fino all’ingresso della città e invocarono l’aiuto della Vergine, alla quale furono affidate le chiavi della città con una supplica ufficiale, documentata da un atto notarile conservato ancora oggi. A seguito di quell’avvenimento prodigioso a Campli ogni anno si tiene una festa solenne l’ultima domenica di settembre e, nella Cattedrale di Santa Maria in Platea, si rende grazie alla Beata Vergine con una Novena di dodici giorni fino all’8 dicembre, festa dell’Immacolata, che si celebra tutte le mattine prima dell’alba.

LA BANDA MUNICIPALE

Campli, per dare «maggior lustro e decoro alla città», in seguito a delibera consiliare del 9 ottobre 1862, può vantare tra le sue prime forme di associazionismo, la Banda Municipale Civica. Fu costituita con rogito del notaio Francesco Legnami Di Filippo, il 3 novembre 1864 . Tra i fondatori, una parte della Giunta Comunale, composta dal Sindaco Nicola Marziale ed alcuni assessori, dal maestro di musica Vincenzo De Benedictis di Alanno (PE) ed alcuni cittadini del paese e del contado che entrarono a far parte del corpo bandistico. [toggle title=”scopri di più”]

Tra le sue attività, la banda aveva l’obbligo di suonare gratuitamente a Campli nelle vigilie e nelle feste religiose (del Protettore, della Protettrice, del Corpus Domini, della festa dell’Unità Nazionale, la prima domenica di ogni mese, e in casi straordinari a richiesta della stessa Giunta). Il gruppo era costituito da 31 suonatori, con divisa che rappresentava i «colori comunali».

Tra le tradizioni storiche della cittadina farnese, la banda musicale “Concerto Bandistico Città di Campli, ricostituitasi da circa un decennio, è parte integrante di quasi due secoli di vita, coronati da innumerevoli successi in tutta Italia e ricchi di prestigiosi riconoscimenti. Fu spesso diretta da illustri maestri, quali: Antellini, Centofanti, Goggi, e Iodice. Attualmente è composta da 25 elementi, quasi tutti locali. Segui la banda su Facebook
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L’ANTICO MERCATO DOMENICALE

Da due “strumenti”, rispettivamente del 1293 e del 1296, entrambi citati dallo storico Niccola Palma, sappiamo che Campli godeva del privilegio del mercato settimanale, che si svolgeva il giovedì e, successivamente, la domenica. Nel 1579 il Consiglio, “in seguito alle rimostranza del predicatore quaresimale, lo proibì la domenica, giorno da dedicare alle pratiche religiose, ma tale proibizione fu per poco tempo rispettata”, scrive Lina Melasecchi nell’introduzione allo “Statuto Municipale della Città di Campli” del 1575, pubblicati nel 1973. Ancora oggi il mercato settimanale si svolge la domenica. Oltre alle caratteristiche bancarelle, chi visita il mercato può ammirare le piazze e gli edifici porticati di origine medievale, che testimoniano l’importanza commerciale che Campli ha avuto nei secoli passati.

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