Il Santuario della Scala Santa attiguo alla Chiesa di S. Paolo Apostolo, restaurata nel XIX secolo è uno dei luoghi di culto più interessanti d’Abruzzo.

Istituito il 21 gennaio 1772 con bolla di papa Clemente XIV, per interessamento dell’avvocato Giampalma Palma. Il padre dello storico Nicola, nel 1771 Superiore della Confraternita delle SS. Stimmate di S. Francesco, riuscì a convincere il Cardinale Andrea Corsini, protettore dell’Arciconfraternita delle SS. Stimmate a Roma, ad intercedere presso il pontefice questo privilegio per Campli. Concesso dal papa che dispose dovesse erigersi presso l’orto dell’attigua sede del pio sodalizio. Eretto tra il 1772 ed il 1776 su un’antica cisterna. L’avvocato viene ricordato in una lapide murata nella sacrestia di S. Paolo.

Il santuario è costituito da 28 gradini in legno da salire inginocchiati (come quello romano) per la remissione dei peccati. Nei secoli passati era sede di innumerevoli pellegrini dall’Abruzzo e dalle vicine regioni. Lungo le pareti sei tele raffiguranti la “Passione di Cristo”, per permettere ai fedeli di unirsi spiritualmente alle sofferenze del Salvatore. La “Flagellazione” forse opera del marchigiano Giammatteo Campanelli (1781-1858) di Monsampolo del Tronto (AP); gli altri dipinti eseguiti dal teramano Vincenzo Baldati, ultimati nel 1781. Alla sommità della scalinata, protetta da una grata, la Cappella del “Sancta Sanctorum” che custodisce varie reliquie in artistici reliquiari napoletani, una tela con “Cristo Pantocratore” e la processionale statua dell’Addolorata. All’inizio della scala che conduce all’uscita (simbolo del fedele rigenerato dalla Grazia divina), due affreschi, “S. Elena” e “papa Clemente XIV”.
Unico nel suo genere, offre ai fedeli numerose indulgenze.