“Alvi è una piccola frazione di Crognaleto quanto di più romantico si possa esprimere nei monti della Laga. Qui il silenzio è utile per coloro i quali vogliono avviarsi alla perfezione”. Lo scriveva Frate Giovanni Pinazza, abitante eremita che vi soggiornò per un anno di vita ascetica.
Situata a 1005 m s.l.m, il borgo ha origini antiche: i primi insediamenti difatti risalgono al 1300 circa, epoca a cui risale la costruzione della Chiesa di Santa Maria Apparens.

La tradizione racconta che un soldato francese, ferito ed abbandonato sulla montagna di Alvi, e ormai in fin di vita, abbia invocato l’aiuto della Vergine Maria, sempre sollecita verso i figli devoti, apparendogli avrebbe promesso la salvezza a condizione che in quel luogo facesse costruire un tempio a lei dedicato. Il soldato, di facoltosa famiglia, una volta guarito mantenne il voto.
Così la chiesa venne edificata e dedicata alla Madonna Apparens, in memoria dell’apparizione. Le fonti medievali, nel dare notizia della chiesa curata di Alvi, S. Maria, la denominano de Avolanum, ed il toponimo, di origine romana, può essere forse riferito a qualche forma di abitato attestato presso il cimitero di Alvi, per alcuni frammenti ceramici ivi ritrovati e riferibili ai secoli X – XI.
A metà ‘800 alcuni briganti trovarono rifugio nelle montagne di Alvi. In quegli anni il sindaco di Crognaleto, Carmine Riccioni, originario proprio di Alvi, il 25 luglio 1861 fu fucilato dagli uomini di Bernardo Stramenga, facente parte del brigantaggio pro borbonico.

Le prime case del borgo furono costruite nei primi anni del ‘900. Nel 1909 il paese franò e fu ricostruito dopo la prima guerra mondiale da Benito Mussolini.
Dal centro del paese, si percorre uno sterrato del Sentiero Italia che, attraverso la zona del Passo Cattivo, porta a conoscere una montagna non conosciuta, ma dalla vista interessante, il monte di mezzo, che divide la zona Laga e Gran Sasso, si possono ammirare i Monti Reatini.
Attraverso altri percorsi si può raggiungere la frazione di Frattoli.