A breve distanza da Campovalano nel verde della campagna sorge la bella Chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo, uno dei luoghi di culto più antichi ed affascinanti d’Abruzzo. D’impianto altomedievale, fu edificata nell’VIII secolo con l’annesso monastero dai Benedettini. Sul finire del XII secolo l’intero complesso fu trasformato dai Premostratensi: una bolla di papa Lucio III attesta il passaggio al nuovo ordine monastico nel 1183. Collegiata e patronato dei Farnese per tutto il tempo della loro signoria. Vi si accede tramite un nartece che conserva due croci medioevali incise. La massiccia e slanciata torre campanaria romanica si erge maestosa accanto all’ingresso. Dal portale ogivale, in pietra concia mista a mattoni, si entra nella chiesa, d’impronta basilicale, a tre navate con absidi e presbiterio rialzato per ospitare la cripta con piccolo altare di S. Petronilla. Degni di nota alcuni elementi decorativi: un frammento di archivolto con girali d’acanto, un pluteo di pulpito con la raffigurazione di Cristo in mandorla tra due angeli, una cimasa con due testine ed un animale nel mezzo. Interessanti i rovinati affreschi votivi lungo le pareti (XII-XV sec.); i resti del sarcofago paleocristiano del negoziante di marmi Aurelio Andronico di Bitinia; un frammento con iscrizione, appartenente ad una statua di Giulio Cesare (44 a. C.); alcuni capitelli scolpiti in bassorilievo, di scuola casauriense, con allegorie; una lastra con rosetta ad otto petali. Notevole un’acquasantiera incassata nel muro, a forma di mortaio con versatoio. Nella navata destra trovano posto due statue lignee dei SS. Pietro e Paolo ed una pregevole scultura fittile policroma, di scuola nocellese, rappresentante la Madonna in trono con Bambino e due angeli ai lati, dalle mani mobili, con dedica e data 1600.