Comune di Campli – Collicelli

Posta sul crinale di una collina con ampio panorama sulla vallata sottostante, la frazione Collicelli di Campli, presenta un abitato in parte moderno. Conserva numerosi edifici antichi con murature in pietra e malta, rafforzate in laterizio, conci squadrati agli spigoli, architravi lignei e numerosi gafi (passaggio pedonali voltati). Del XVI secolo un palazzo con piccolo portale in pietra e il monogramma bernardiniano (IHS) sull’architrave. Alcune case del XVIII secolo mostrano mensole reggilumi in mattoni ai lati delle finestre. Alla fine dell’abitato la modesta Chiesa parrocchiale di S. Gennaro. Il toponimo deriverebbe da “piccoli colli” e fa riferimento alla sua posizione geografica.

CHIESA PARROCCHIALE DI S. GENNARO

La Chiesa parrocchiale di S. Gennaro è stata ricostruita tra il XIX ed il XX secolo. Si presenta a navata unica con facciata a capanna sormontata da un piccolo campanile a vela con campana ed un paio di oculi per illuminare l’interno. Il portale è abbellito da una ghiera in cotto. Il patronato era suddiviso tra la mensa vescovile di Campli, il Capitolo della Cattedrale di S. Maria in Platea di Campli e la Collegiata (già abbazia) di S. Pietro di Campovalano. Antichi documenti attestano che nel 1330 la chiesa di S. Gennaro di “Melatino” versava annualmente al vescovo di Teramo 6 tomoli di grano, nel 1530 ne versava 3. Venne riedificata nel 1704 accanto alla preesistente, rovinata dal disastroso terremoto de L’Aquila del 1703.

L’interno custodisce vari arredi sacri provenienti dalla vicina Chiesa della Madonna delle Grazie, demolita. Si notano due antiche acquasantiere, una tardo cinquecentesca, con decori fitomorfi. Due notevoli tele provenienti dall’altra chiesa raffigurano la Madonna con il Bambino ed angeli (fine XVI – inizio XVII sec.) e un’Annunciazione, simile a quella in contrada Piano Risteccio, nella frazione Fucignano di Civitella del Tronto. Nella nicchia laterale sinistra una statua fittile di Madonna con il Bambino con le mani mobili, forse del XVI secolo, di scuola nocellese, ispirata ai modelli lignei rinascimentali aquilani. Nella nicchia della parete opposta, moderno simulacro in legno della Madonna del Carmine. La statua di S. Gennaro, esposta di solito nella grande nicchia dietro l’altare è custodita in un locale di fortuna.