Frattoli è una frazione del Comune di Crognaleto sita a 1115 m s.l.m. Il borgo, di origini antiche, è attestato per la prima volta nel 1297, risultando sottoposto ad Amatrice. Successivamente rientra insieme alla vicine località nel comprensorio della Montagna di Roseto appartenente al ducato di Atri della famiglia Acquaviva. Tradizionalmente centro artigianale per l’intaglio del legno e per la scultura in pietra. Il centro del paese ha le abitazioni disposte ai lati della strada principale, in gran parte ristrutturate con un carattere moderno che ha di fatto limitato le tracce delle tipiche costruzioni cinquecentesche di montagna.

Resistono negli edifici più vetusti alcune epigrafi sugli architravi delle porte che testimoniano date e notizie su antiche famiglie locali. Il borgo vanta numerosi edifici sacri: la chiesa madre di S. Giovanni Battista, la chiesa di S. Antonio, quella della Madonna del Carmine e la Madonna del Soccorso che oggi quasi non esiste più.

Ma il vero tesoro di Frattoli è nascosto nella dura anima della pietra arenaria, composta da sabbie finissime compattate nei millenni, a cui hanno saputo dare vita, scolpendoci splendidi portali, camini e soglie a ornamento di case interamente costruite con lo stesso materiale. L’arte della scultura della pietra arenaria si è quindi declinata anche nella creazione di oggetti e suppellettili di uso comune, abilmente forgiati dai maestri scalpellini, artigiani apprezzati ancora oggi.

Curiosità e tradizioni

A Frattoli è tradizione recarsi prima dell’alba del 24 giugno alla fonte vecchia per prendere l’acqua da bere durante il giorno i San Giovanni, e sulla via del ritorno si raccolgono un ramo di sambuco e un ciuffo di malva.

I camini di Frattoli

Nel cuore dei Monti della Laga, Frattoli sicuramente ha il maggior numero di camini scolpiti in pietra serena. Per la maggior parte lasciateci dalla famiglia Zilli, noti tagliapietre del borgo. Tra costoro la figura di Amedeo Zilli, il capostipite, ne è il maggior rappresentante. [toggle title=”scopri di più”] Nacque a Frattoli nel 1873 da Mariagiovanna Tesoni e Giovanni di Campotosto. Si racconta che fin da giovine Amedeo dimostrasse versatilità e particolare inclinazione nel lavoro con la pietra. Tra le sue opere di maggior pregio c’è il camino monumentale della sua casa natale, che fu inciso a quattro mani (si dice) con il fratello Emanuele, successivamente emigrato in America (1896 circa). Sicuramente questo camino è il loro miglior lavoro assieme, di cui si abbia notizia. Non esistono infatti esempi paragonabili a questo. Nell’assieme c’è stata una ricerca oculata dell’estetica e delle proporzioni nei vari elementi che lo compongono, profondità dell’inciso, aggetto evidenziato della cornice e queste sono solo due cose. Nella realizzazione dei suoi camini Amedeo si adegua alle regole locali corroborando l’insieme con il sale della sua magistrale abilità.
Ben presto ad Amedeo si affiancarono i suoi figli maschi dando vita a una vera e propria azienda di famiglia rinomata in tutto il territorio dei Monti della Laga. Tra le opere più importanti della famiglia Zilli si ricordano la costruzione del campanile della chiesa di Santa Maria Assunta a Padula di Cortino (1938/40), dove il figlio maggiore Vittorio diresse i lavori.
Inoltre nel periodo 1943-44 si procedette al restauro della Parrocchiale di Frattoli. Furono eseguiti con lavorazioni a bassorilievo due begli altari in pietra, si procedette al ripristino e messa in opera dei conci laterali del campanile e dei fornici campanari.
Parallelamente ai lavori edili Amedeo integrava con lavori di incisione la dove né ravvisava la necessità e dove vi erano maggiori disponibilità. La sua abilità si evidenziava maggiormente nell’esecuzione di camini, capitelli, rosoni e balconi. Proprio nel periodo del lavoro a Padula Amedeo scolpì il camino della sua nuova casa arricchendolo con un suggestivo fregio sopra la cornice oltre alle due pigne decorative come nella sua precedente opera.
Oltre al bellissimo camino monumentale Amedeo scolpì anche i conci della finestra della sua camera da letto
Tra i figli di Amedeo sicuramente i più dotati scalpellini erano Alberto (1907 1976) e Riccardo (1905 1994). Lo stile di Alberto si differenzia da quello del padre soprattutto nell’ ariosità del disegno e nelle mensole (piccardello) che sorreggono l’architrave diventando una colonna unica. Nei camini di Amedeo invece sono tre i pezzi ( plinto, piedritto, e mensola).
Riccardo invece nei suoi manufatti rispetta fedelmente le forme estetiche equilibrate paterne. Ovvero tornano i tre singoli conci che sorreggono l’architrave (plinto,piedritto,mensola)
Oggi l’ultimo scalpellino della famiglia Zilli è Graziano Zilli detto Serafino, figlio di Alberto, unico scalpellino della montagna teramana. Numerose sono le sue opere soprattutto camini, capitelli, e architravi che sapientemente scolpisce nel suo laboratorio a Frattoli di Crognaleto.
Tra le sue sculture più importanti ci sono sicuramente i due leoni della facciata della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Cesacastina, e il camino monumentale della sede della Pro-Loco di Tottea. Serafino si rifà agli stilemi paterni e degli zii pur non disdegnando di imprimere la sua forte personalità.[/toggle]
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