La chiesa di S. Nicola è in pietra con semplice facciata su cui insiste un campanile a vela per due campane. Sul fianco sinistro presenta due contrafforti di sostegno e nella parte terminale due costruzioni laterali più basse delle quali la sola di destra è collegata all’interno della chiesa.
Sul fianco sinistro sono rimessi in opera elementi con motivi decorativi a spirale, ad archetti, a dentelli databili al IX secolo, al pari di un capitello e un segmento di colonna sagomata con un motivo ad conservati all’interno. Essi provengono con grande probabilità dalla chiesa medievale di S. Martino che sorgeva in località Colle del Vento.
E’ plausibile che l’avancorpo che costituisce oggi la prima parte della navata principale si debba ad un ampliamento risalente alla data indicata sull’architrave dell’ingresso: 1774. La chiesa primitiva, certamente anteriore e già nota in documenti del 1526, è legata alla nascita dell’abitato con l’abbandono e la decadenza, tra il XIII e il XIV secolo, dell’antico insediamento di Campanea legato alla chiesa di S. Martino. Essa si limitava alla parte finale della navata e al braccio di destra. I due ambienti, collegati da due arcate, recano ai quattro angoli singolari mensole a testa di rapace o semplicemente dentate ,databili al XIV secolo, sulle quali dovevano scaricare gli archi di un’originaria copertura a crociera.
Nella navata di destra, sulla parete dietro l’altare ligneo di S. Antonio (il cui beneficio è istituito nella chiesa nel 1640, data intorno alla quale ben si colloca l’altarino), sono i resti di un affresco cinquecentesco di modesta qualità raffigurante S. Lucia. La santa appare inginocchiata su un balcone sulla cui balaustra a colonnine è poggiato il piatto contenente gli occhi (in prospettiva falsata perchè se ne possa apprezzare il contenuto). Dal cielo giungono in volo gli angeli con la palma del martirio. Le figure sono inquadrate dalle colonne e dagli stipiti marmorei di una finestra schiusa sul balcone. Nella medesima navata laterale è un secondo altare di legno dipinto e dorato con un quadro raffigurante la Madonna del Rosario, discreta opera del 1653 che si rifà a prototipi della bottega napoletana dell’Azzolino.
Al fondo della navata principale è l’altar maggiore di legno dipinto e dorato, databile come gli altri nella seconda metà del XVII secolo. Nelle edicole laterali sono le statue lignee di S. Martino a destra e di S. Nicola a sinistra, coeve all’altare, per la qualità ed esecuzione assai prossime a quelle dell’altar maggiore di Aiello. La tradizione vuole che al centro fosse una statua di S. Lucia. Anche il soffitto ligneo a riquadri decorati con rosette fa parte dell’arredo barocco e richiama quello della chiesa di S. Giovanni Battista di Frattoli. Infine, nella navata principale sono due tele raffiguranti la Madonna delle anime purganti e S. Carlo Borromeo.